Parrocchia Maria SS. della Libertà
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Parrocchia, Patrona

Patrona: tra storia e tradizione

BEATA VERGINE MARIA DELLA LIBERTA’

Titolare della chiesa parrocchiale e Patrona della Comunità

 

Le origini del culto

Non deve far meraviglia se l’altissimo posto occupato da Maria nella vita e nell’opera di Gesù, le ottenne, fin dai primissimi tempi della Chiesa, un particolare sentimento di amore e di venerazione. Le origini del culto alla Beata Vergine Maria sotto il titolo della Libertà a San Leonardello sono intrecciate tra storia e legenda; tuttavia la devozione mariana rappresenta la sintesi di un momento interessante di storia. Infatti le colline circostanti furono teatro, nel 1677, della battaglia di San Leonardello, scontro finale tra Francesi e Spagnoli, l’attacco delle milizie spagnole e acesi dirette dal Generale Bragamonte e dal valoroso capitano Domenico Figuera, barone di Villanuova, che scompigliarono le truppe francesi, le quali, dopo aver devastato i vigneti della piana di Mascali, minacciavano di invadere la città di Aci (Acireale). Nel nostro territorio, attraversato da truppe straniere che si contendevano il domino di questo meraviglioso lembo di terra, la Vergine Madre, Regina del cielo e della terra, segnò per le nostre zone, momenti di libertà, serenità e pace.

Una tradizione locale, invece, fa risalire l’origine del culto alla Madonna della Libertà alla vicenda di un ricco pastore che, inseguito da pirati sbarcati a Praiola, per sfuggire al pericolo di essere catturato, risalì il torrente e si riparò in una grande macchia di spine che si trovava dove oggi sorge la chiesa. Egli, minacciato da così grave pericolo, invocò ardentemente la Madonna: La supplicò perché lo liberasse dalla feroce persecuzione e fece voto di dedicarLe in tale posto un altarino se fosse rimasto incolume. I corsari, vista sfuggire la preda, prima di ritornarsene alla nave, incendiarono il roveto che però accese in parte, lasciando illeso il pastore. Egli ammirò la protezione della Madonna e con animo devoto e riconoscente adempì il voto, facendo costruire un altarino. In seguito, all’altarino venne sostituita l’attuale chiesa. Secondo questa tradizione la Madonna ebbe il titolo della Libertà, per la liberazione apportata a quel pastore.

 

La statua

Non si hanno notizie certe né sull’autore né sulla datazione della statua di Maria SS. della Libertà. Possibilmente si può collocare agli inizi del XIX secolo. L’immagine venerata raffigura la Vergine stante in posa frontale in atto di reggere sul braccio sinistro il vivace Bambino Gesù in torsione. La figura slanciata non porta in capo alcun velo lasciando bene in vista il volto e indossa una vesta a vita avvolta da un panneggiato mantello decorato a graffito.

La Vergine si erge sopra un classico basamento squadrato con una semplice modanatura e intermente dorato.

La scultura tipologicamente ricalca il modello della Madonna del Rosario, sviluppata presso le scuole acesi alla fine del XVIII secolo e diffuso nella stessa area e nella Contea di Mascali durante il successivo secolo. La Madonna è raffigurata nell’atto di innalzare in alto la catena con manette simbolo della libertà. Il Bambino, che Lei tiene nelle mani, benedice con la mano destra e con la sinistra regge anch’egli una catena.

A ritmo parallelo e minuto del panneggio della vesta si contrappone l’ampio panneggio del manto da larghe pieghe profonde e largamente articolate. Lo stesso movimento classico si ritrova nel panneggio del perizoma del Bambino. L’insieme risulta equilibrato ed imponente.

 

 

La festa

I nostri padri hanno scelto la data del 1° novembre, solennità di Tutti i Santi, per festeggiare la nostra Patrona. In effetti, nella storia della Chiesa la commemorazione collettiva di tutti i martiri (poiché la Chiesa antica a questi solo tributava il culto), è stata sempre legata alla Vergine Maria. Nel 609 infatti il Papa Bonifacio IV a Roma dedica il Pantheon – tempio romano elevato da Agrippa nel 12 a.C. in onore di Giove vendicatore – come basilica cristiana in onore di Maria Vergine e di tutti i martiri col nome di Santa Maria ad Martyres e lì depone numerose reliquie di martiri. Inoltre nel 741 il Papa Gregorio III fonda un oratorio in san Pietro e lo dedica in onore del Salvatore, della santa Madre di Dio, signora nostra e di tutti i santi Apostoli, martiri, confessori di Cristo, e di tutti i giusti. La Madre di Dio, quindi, è stata da sempre intimamente legata a questa festa; di ciò vi è testimonianza anche nei testi latini della Liturgia della Ore del 1° novembre.

La memoria della Beata Vergine Maria della Libertà è stata sempre celebrata il 1° novembre, anche se, in certi periodi si è preferito celebrare la “festa grande” in estate. Il 1° novembre si celebrava la “funzione” della Patrona; ogni tre – quattro anni la “festa grande” estiva. Dell’organizzazione si occupa uno speciale comitato chiamato Commissione per i festeggiamenti patronali.

Dal 2001 la ricorrenza della festa patronale viene celebrata con particolare solennità il 1° novembre.

La festa viene preceduta da delle celebrazioni in preparazione nei vari quartieri della parrocchia. Poi, dal 28 ottobre la preparazione prossima alla festa viene fatta con un triduo di predicazione. Il 31 sera viene svelato il simulacro della Patrona e il giorno della festa quest’ultimo, sull’artistico fercolo, compie la processione per le vie principali del paese (prima infatti la processione si svolgeva solo durante la “festa grande”). Al termine della giornata i fuochi d’artificio e la chiusura della cappella della Patrona concludono i festeggiamenti annuali.

 

 L’antifona Sub tuum presidium

Testo

Sub tuum praesidium confugimus,

Sancta Dei Genetrix.

Nostras deprecationes ne despicias

in necessitatibus,

sed a periculis cunctis

libera nos semper,

Virgo gloriosa et benedicta.

TRADUZIONE

Sotto la tua protezione troviamo rifugio,

Santa Madre di Dio:

non disprezzare le suppliche

di noi che siamo nella prova,

e liberaci da ogni pericolo,

o Vergine gloriosa e benedetta.

La preghiera Sub tuum praesidium è il più antico tropàrion devozionale cristiano a Maria, madre di Gesù, risalente al III secolo e ancora oggi usato. È un’invocazione collettiva che lascia intravedere la consuetudine, da parte della comunità cristiana, di rivolgersi direttamente alla Madonna invocando il suo aiuto nelle ore difficili. Il testo del Sub Tuum Praesidium esprime con efficacia la fiducia nell’intercessione della Vergine.

Lungo tutto il testo si riscontra la stessa situazione spirituale manifestata nei salmi individuali che chiedono l’immediato aiuto di Gesù, rifugio e liberatore del credente che fa ricorso a Dio per scampare ai pericoli che lo minacciano (salmi 16,27, 30,58-60 e soprattutto 17,3, 90,1, 114,2-5, 142,9). Questa preghiera mostra una relazione intima con la Chiesa dei martiri, esprimendo l’atteggiamento di un intero popolo che vive in uno stato di pericolo e anela la liberazione.

È singolare che nella più antica preghiera alla Madonna – dopo l’Ave Maria – c’è un riferimento esplicito al titolo con cui la veneriamo: liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

 

La Coroncina

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

I

Ecco, o diletta Madre della Celeste Libertà, ai tuoi piedi i tuoi figli, che a te ricorrono, e in te con tutta l’anima confidano. Noi sentiamo chiamarti da tutti Rifugio dei peccatori, Speranza dei tribolati, Aiuto dei cristiani; dunque tu sei il nostro rifugio, la nostra speranza, il nostro aiuto. Il Signore vuole che noi ricorriamo al tuo Cuore tenerissimo, affinché per i meriti del tuo Figlio, le tue valide preghiere ci ottengano delle grazie. A te dunque ricorriamo; in te speriamo. Ti preghiamo ardentemente, o Madre nostra d’amore, di liberarci da ogni attaccamento a noi stessi e ai facili compromessi col mondo, per essere, come te, solo disponibili a fare la volontà del Padre.

Ave Maria. Gloria.

Mira il tuo popolo, o bella Signora,

che pien di giubilo oggi ti onora;

anch’io festevole corro ai tuoi piè:

o santa Vergine, prega per me.

II

 O dolce Vergine Maria della Libertà, noi, che tante volte abbiamo offeso rinnegato il Vangelo del Signore, non merito il tuo sguardo, il tuo sorriso, la tua misericordia. Ma ci gettiamo pentiti ai tuoi piedi. Non guardare le nostre colpe; accettaci per servi e non ci rigettare come noi meritiamo. Promettiamo di onorarti per tutto il tempo della nostra vita, e speriamo, per i meriti di Gesù Cristo e per la tua protezione, di non commettere più il peccato. Fa che ci teniamo sempre lontani da esso e concedici la grazia della perseveranza finale affinché un giorno possiamo vederti nei gaudi del cielo per tutta l’eternità.

Ave Maria. Gloria.

Il pietosissimo tuo dolce cuore

porto e rifugio è al peccatore;

tesori e grazie racchiude in sé:

o santa Vergine, prega per me.

III

O cara Avvocata della Celeste Libertà, se il Signore ti ha fatta così potente, così ricca, così buona, è perché tu ci soccorra. Presta misericordiosa l’orecchio alle nostre fervide suppliche. Ti preghiamo umilmente d’impetrarci lume all’intelligenza per conoscere la fallacia dei beni della terra, e poi una fiamma ardente per apprezzare ed amare i beni incorruttibili del cielo. Vergine Santissima, tesoriera delle grazie, tu che fin da principio hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di satana, facci odiare il serpente infernale, e dacci la grazia di far sempre la volontà di Dio. Ispiraci, o Vergine Santa, l’orrore al peccato il distacco ai beni di questo mondo, l’amore dell’umiltà e della conversione; fa che possiamo tenere sempre domate le nostre passioni, esercitarci nelle buone opere e così meritare, dopo la morte, la ricompensa dei giusti nella celeste Gerusalemme.

Ave Maria. Gloria.

In questa misera valle infelice

tutti ti invocano liberatrice,

questo bel titolo conviene a te:

o santa Vergine prega per me.

 

Preghiera

O gloriosa Regina del cielo e della terra, Maria SS. della celeste Libertà, che siedi sopra tutti i cori degli angeli, la più vicina a Dio, da questo luogo del nostro pellegrinaggio terreno, noi volgiamo lo sguardo a te.

Ti preghiamo di volgere verso di noi i tuoi occhi pietosi. Liberaci dai nostri nemici, dalle malattie, dalle disgrazie, dalle insidie del demonio, dai peccati, dai vizi e dalle passioni.

Rompi le catene che ci legano al male, e proteggici sempre. Ottienici l’amore a Gesù e la perseveranza nella via del bene, per poter giungere alla piena maturità del Cristo sulla terra e, un giorno, alla gloria del cielo. Amen.

 

Antifona

Sub tuum praesidium confugimus,

Sancta Dei Genetrix.

Nostras deprecationes ne despicias

in necessitatibus,

sed a periculis cunctis

libera nos semper,

Virgo gloriosa et benedicta.

 

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,

santa Madre di Dio:

non disprezzare le suppliche

di noi che stiamo nella prova,

e liberaci da ogni pericolo,

o Vergine gloriosa e benedetta.

 

– Prega per noi, Santa Madre di Dio

– Affinchè siamo fatti degni delle promesse di Cristo

 

Preghiamo

O Dio, Padre di misericordia,

che hai mandato il tuo Figlio come redentore del mondo,

concedi a noi, per intercessione di Maria,

che veneriamo sotto il titolo della libertà,

di essere liberati dalla schiavitù del peccato

e di custodire intatto il dono della libertà filiale,

acquistato a prezzo della croce,

per esserne araldi e promotori fra tutte le genti.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

18 Agosto 2009
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