Notizie storiche sul paese di San Leonardello e sulla chiesa di Maria SS. della Libertà
La storia è la vicenda degli uomini nel tempo. Essa è un grande mosaico dove come tessere preziose, sono scritte le vicende umane. Quindi rivisitare le nostre origini, le nostre credenze, i nostri luoghi di culto è per noi una prosecuzione di un lungo colloquio che si stabilisce con il passato.
Quando poi ci riferiamo alla storia delle nostre chiese. che in genere nel comune di Giarre, sorgono tra la fine del ‘600 e la prima metà del ‘700, noi ritroviamo tesori di arte. di fede, di devozione, che per l’incuria degli uomini, rischiano di infrangere il museo della vita religiosa delle nostre laboriose comunità che, con grande fede e semplicità, ci lasciarono testimonianze incalcolabili di cultura religiosa, e di arte. Ecco perché noi siamo legati alle nostre chiese perché lì riusciamo a ristabilire, in un momento di fede, un colloquio mai interrotto con i nostri fratelli che ci hanno lasciato testimonianze della loro devozione.
E venendo a parlare della nostra gloriosa chiesa dedicata a Maria SS. della Libertà, chiesa che affonda le sue origini nel 1782. certamente ci rattrista la poca sensibilità burocratica di quanti dovrebbero far risorgere un tempio che racchiude la sintesi dei nostri antenati che, con grandi sacrifici, ma soprattutto con fede, ci lasciarono questo gioiello in cui tradizione e storia trovano una sintesi misteriosa.
Notizie storiche sul paese di San Leonardello e sulla chiesa di Maria SS. della Libertà
Parlando di San Leonardello è interessante rivisitare una pagina gloriosa di storia europea. Infatti il 25 settembre 1677 avvenne sulla collina lo scontro finale tra Francesi e SpagnoIi. Nel volume III, serie IV del ’93, l’accademia Zelantea di Acireale dava alle stampe un interessante manoscritto di Antonio Patanè, ricco di annotazioni sui riflessi che ebbe nel nostro territorio la lunga guerra franco-spagnola del 1674.
La Francia era uscita vittoriosa dalla guerra dei trent’anni che si concluse con la pace di Westfalia e il nuovo sovrano Luigi XIV, il re Sole (1638 – 1715) alla morte, nel 1665, di Filippo IV, re di Spagna. accampava diritti di successione per sua moglie, la regina Maria Teresa, figlia di primo letto di Filippo IV, contro Carlo II, nuovo re di Spagna, persuaso come era del suo ambizioso disegno antispagnolo.
Luigi XIV cercava di avere dalla sua parte anche Carlo II Stuart re d’Inghilterra e così, approfittando della crisi della monarchia spagnola, motivo centrale della politica internazionale della seconda metà del secolo XVII, attaccò l’Olanda che era riuscita a frenare la espansione francese con la pace di Aix la Chapelle (1668), ma ora l’orgoglioso re Sole voleva ad ogni costo umiliare a sua volta l’Olanda. La guerra scoppiò nel 1672 e fu in questa circostanza che i capi della Repubblica ordinarono la rottura delle dighe che con enorme fatica erano state costruite.
In questa occasione un giovane guerriero, della famiglia degli Orange, Guglielmo III, prese le redini del paese. Attorno allo “Statholder” si formò una grande Alleanza tra l’elettore del Brandeburgo Federico Guglielmo, il re di Danimarca Cristiano V, l’imperatore asburgico Leopoldo I, Carlo II di Spagna e i Principi tedeschi: timorosi tutti dell’avanzata francese. La guerra divenne un grande conflitto europeo, combattuto aspramente nei Paesi Bassi, nella Franca Contea in Alsazia, nel Nord della Germania, nel Palatinato e nel Mediterraneo.
Nel giugno 1675 le truppe del grande Elettore Federico a Fehrbellin sconfissero gli Svedesi, amici dei Francesi, ma il re Sole non molla: c’è la Sicilia e i suoi focolai pronti a riaccendere la guerra nel Mediterraneo. Messina insorge contro il governo spagnolo e consegna la città ai francesi ed ecco la flotta francese piombare a Lipari e ad Augusta. Si combatte sulla piana di Mascali, ma l’episodio, egregiamentee minuziosamente descritto nei particolari da Patanè è la battaglia sul promontorio di San Leonardello (non esisteva l’attuale strada 114 che passa dinanzi la chiesa quindi bisognava attraversare il torrente ed immettersi sul promontorio nelle cosiddette Case della Dogana”).
La guerra si decise quindi proprio nella località di San Leonardello: “…finalmente si giunse al 25 settembre 1677 quando alcuni battaglioni di cavalleria francese cercarono di forzare le linee nemiche proprio nei dintorni della collinetta di S. Leonardello. La reazione delle milizie spagnole e soprattutto di quelle acesi, che formavano l’avanguardia, fu ferma e decisa, per cui dopo breve, ma aspro e sanguinoso scontro, i Francesi lasciarono parecchi morti sul campo e furono costretti a ritirarsi precipitosamente”. Successivamente al largo della Sicilia i Francesi ebbero una grave sconfitta navale e perdettero anche il loro valoroso ammiraglio Ruyter”.
Nonostante il fatto che la Francia dovette rinunciare alle conquiste effettuate nelle Province Unite e nei Paesi Bassi spagnoli, nel 1678 la pace di Nimega sancì una breve tregua che consacrò comunque la potenza della Francia che da sola aveva tenuto testa ad una coalizione europea.
Di certo il nostro territorio segna il limite della gloriosa della Contea di Mascali, 89 kmq e forse il nome attribuito al territorio sta ad indicare il secolare culto che i francesi portarono nella Contea: quello di S. Leonardo. Mentre la devozione alla Madonna della Libertà, anche se frammista alla tradizione esposta da don Rosario Ragaglia, III parroco, rappresenta la sintesi di un momento interessante di storia. Infatti nel nostro territorio, attraversato da truppe straniere che si contendevano il domino di questo meraviglioso lembo di terra, la Vergine Madre Regina del cielo e della terra segnò, per le nostre zone momenti di pace e serenità.
Questo noi vogliamo ricordare mentre ci prepariamo alla rievocazione storica che la chiesa, già sacramentale, nel 1921 venne elevata a chiesa parrocchiale per volontà del vescovo Mons. Salvatore Bella che ritenne opportuno dotare la diocesi, per una maggiore e più efficiente opera di apostolato, di ben 42 parrocchie. Ma non possiamo tralasciare di ricordare che nell’antica e gloriosa nostra chiesa esisteva una confraternita che ebbe una sua storia che non può essere omessa in una attenta rivisitazione del passato. Essa è la seconda. dopo quella degli agostiniani di Giarre del 1700.
I capitoli sono un raro documento del sorgere nella nostra Sicilia delle confraternite le quali sono una testimonianza non solo di fede ma ancora di fratellanza cristiana in periodi di massoneria e di anticlericalismo. Esse aprono la strada alle società di mutuo soccorso che nel ‘800 la Chiesa istituisce per combattere il sovversivo anticlericalismo.
Sebastiano fresta, opuscolo commemorativo dell’80° anniversario della fondazione della Parrocchia, p. 23-30.